Biografia
Le origini
Roberta Kali Agostini nasce per ultima in una numerosa famiglia di fratelli tutti di età molto più grande di lei, nasce da genitori di origine contadina nel 1974 ed abita più o meno da sempre nella sua amata valle alle pendici dell’Appennino Tosco Emiliano, il Casentino, reso unico della presenza del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e caratterizzato da una bella e rigogliosa foresta di Faggi, la più grande di tutta Europa.
La formazione
Non ricorda se ha cominciato prima a camminare o a disegnare, né quando fu la prima volta che s’immerse nella Natura, fra gli alberi, mettendo piede in una foresta o in un bosco della sua terra… Dopo le scuole medie decide di dedicarsi alle sue passioni, il disegno e l’arte, frequentando la sezione di moda e costume teatrale dell’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo; ed è lì, a sedici anni, che sperimenterà per la prima volta l’esperienza del disegno legato alla tecnica del chiaro-scuro sua peculiare, che la contraddistingueranno molto anche per il suo modus operandi a venire. Dopo le superiori, assai in crisi sulla strada da intraprendere, deciderà di frequentare l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze (I.S.I.A) dove, nei primi anni di studio, si da molta importanza alla grafica, all’illustrazione, all’indagine sul segno, alla storia dell’arte e all’arte, come pure alla ricerca visiva ed alla psicologia gestaltica applicata all’immagine: è qui a Firenze, nell’underground della città, che inizierà ad esporre per le prime volte e le sue opere faranno una loro prima comparsa in luoghi popolari come case cantiere, centri sociali autogestiti e auditorium focalizzati sulla diffusione di una cultura alternativa.
Ma col passare del tempo, presso quell’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, avvertirà che la sua creatività verrà sempre più oppressa e relativizzata ai meccanismi delle macchine, alla producibilità industriale di un idea e ad un concetto, quello del progetto d’industrial design più che all’arte indomita vera e propria, assai vincolato a modelli di tecnologia industriali e produzione seriale di oggetti, alle aziende, al mondo digitale e anche a correnti d’avanguardia Cyber Punk e trans-umaniste con le quali si trova in parte in assonanza e in parte in divergenza e così, sentendosi votata all’attività dell‘arte pura e cruda, come pure ispirata dalla necessità della ricerca interiore, si ritirerà dal frastuono generale dell’ambiente scolastico e cittadino e, ad un passo dalla tesi finale, abbandonerà tale Istituto dedicandosi a una ricerca, in campo artistico e spirituale, da autodidatta e libera creatrice.
In questo periodo, anno 1999, l’artista incontrerà la leader umanitaria di fama internazionale Mata Amritanandamayi Devi che da questo momento in poi diventerà il suo Sat Guru, e l’accompagnerà da qui in avanti per tutto il suo percorso.
Crisi e rinascita
Circa intorno al 2003, l’artista incontrerà sul suo cammino una grossa crisi personale che la vedrà bruciare tutto il lavoro artistico svolto fino a quel momento ed interrompere ogni attività per molti anni, crisi che l’aiuterà ad evolversi e ad elaborare nuove visioni in rapporto a se stessa e al mondo che la circonda. A questo lungo periodo infero seguirà finalmente una bella esperienza di rinascita e dal 2014 ricomincerà a produrre nuove opere e svariate sono le mostre che la riguarderanno sia in Italia (Firenze, Pisa, Forte dei Marmi, Roma, Napoli,Venezia, Lecce, Rimini, Milano, Bologna, Terni) che all’estero (Amsterdam, Londra, Obernberg –Austria, Caen –Francia, Parigi, Barcellona, New York).
La visione artistica
Creare per lei è come una specie di auto-terapia che la mantiene in salute e felice, per non dire una sorta di Yoga, disciplina che studia e insegna e che in ambito artistico applica al concetto di espressione mettendosi alla prova in un viaggio che la guida verso nuove frontiere e nuovi esperimenti, sempre e soltanto alla ricerca del suo vero Sé. Roberta Kali Agostini si esprime nel concreto attraverso una variegata produzione di opere inerenti disegni in chiaro scuro a grafite, rappresentanti creature femminili terrifiche nude e la grande istallazione senza fine, work in progress, di una vastissima serie di opere grafiche tracciate a china e/o a pennarello, raffiguranti simboli dei più svariati linguaggi spirituali e culture, a volte anche tra di sé miscelati e rivisitati. Man mano che tale esplorazione proseguirà con successo, quella che le fa percepire l’arte come uno Yoga e lo Yoga come un’arte, comincerà ad affiancare alla creazione di opere figurative anche quella di performance e video istallazioni; performance e video istallazioni che percepirà, vedendo di nuovo sposati lo Yoga e l’arte in un grande sodalizio, come vere e proprie occasioni di celebrazione di Madre-Natura dentro e fuori di noi, preghiere per la salvezza del pianeta dedicate agli elementi, agli astri, al sole, alla luna, allo spazio e a tutto il creato.